Le stelle erranti

Manieristi e moderni nella letteratura italiana

P.237

Il sintagma tassiano del titolo, il verso di Trakl in epigrafe e il dipinto di Bosch riprodotto emblematizzano le linee eccentriche che attraversano il libro di Alberto Granese: tenebrosi orrori nel tramonto del Rinascimento, esilaranti virtuosismi verbali di un estroso scienziato, tensioni epiche di un geniale filosofo modulate sulla tradizione lirica italiana, singolari letture novecentesche con finale palinodia di due tra i maggiori poeti dell’Ottocento, profane storie in pastiche trecentesco in piena egemonia del Naturalismo, sintomatici indizi premonitori e “cartoni” preparatori di un celebre romanzo, eventi esistenziali visti (e raccontati) con sorprendente “occhio” filmico quando il cinema non era ancora l’arte del ventesimo secolo. Dall’intricata texture emergono figure e codici epocali, scandagliati con variegata e complessa ermeneutica, in cui ai tradizionali strumenti esegetici (storico - letterari, filologico - linguistici, metrico - stilistici) si alternano indagini intertestuali, analisi variantistiche e percorsi euristici à rebours.

Scrivi una recensione

Nome:


La tua recensione: Note: Non inserire codice HTML!

Valutazione: Pessimo           Buono

Inserisci il codice nel box sottostante: