PENSIERI E COSE VARIE
a cura di Renato Aymone e Aida Apostolico
L’idea di pubblicare alcuni pensieri di Pascoli, che si leggono ampiamente disseminati tra gli autografi custoditi nella sua casa a Castelvecchio, fu inizialmente della sorella Maria, che ne pubblicò due blocchi in “Il Marzocco” del 7 luglio 1912 e del 9 febbraio 1913, sotto il titolo “Dal tesoro di Barga. Pensieri”.
In questo volume se ne propone una raccolta più completa possibile e puntualmente glossata, talora perfino con una certa, pur ragionata, incontinenza. Pascoli annotava, indubbiamente, per sé, quando è questo che faceva, senza escludere l’eventualità di una loro utilizzazione, fermando al volo le proprie notazioni in un discorso sintatticamente e formalmente sommario. Ma ciò che più conta non è il Pascoli che pensa e scrive in modo affatto estemporaneo, in maniche di camicia, bensì quanto annota e ferma rapidamente sul foglio, esponendo, con un linguaggio assai diretto, colloquiale e inoltre umorale, temi e questioni che talora non avrebbe trattato, o avrebbe diversamente esposto nelle sue prose e nei suoi discorsi.
Gli argomenti sono alquanto vari, pur se non certo disparati, ed organici tra loro, trattando nell’insieme della sua situazione esistenziale e delle proprie vicende letterarie; polemizzando coi critici in genere e i suoi segnatamente; notando di letteratura, di letterati, di scrittori e di poeti, di poetica, di ideologia politica, di politica propriamente e di partiti, e poi di questioni sociali, di scienza, di cronaca, di giustizia, di pietà, di religione, con quant’altro si potrebbe ancora aggiungere.