A lungo considerato, secondo un’indicazione del Settembrini, frutto della cultura aragonese di Napoli, Il Novellino di Masuccio Salernitano viene sottoposto a un’indagine che fa emergere una sua duplice ascendenza genetica: dalla tradizione novellistica toscana (Boccaccio soprattutto) e dalla civiltà del Principato di Salerno colta in anni di grandi incertezze e di profonde trasformazioni. Masuccio esprime la presa di coscienza di una realtà mutevole su cui necessita riflettere se si vuole concorrere alla sua riedificazione. E lo fa consegnando alle novelle di beffe tutta la capacità d’ironia di un moralista laico, scanzonato e passionale insieme, cui i tempi negano l’ottimismo accreditando amarezze e tensioni.
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