L’opera inedita del giurista Grammatico (sec. XVI) trova collocazione nella storia della cultura e della lingua italiana quale testimonianza esemplare dell’evoluzione del volgare letterario napoletano nel suo sforzo di adeguamento ai modelli toscani. Ma testimonia, altresì, quanto fosse diffusa la pratica della poesia intesa come manifestazione sociale e culturale a un tempo.
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