Cosa accadrebbe se, all’improvviso, prigionieri del proprio corpo, non si potesse far altro che ascoltare? E non vorresti reagire, se ascoltassi storie di persone incatenate al proprio destino? Ecco cosa prova, esattamente, il protagonista di questa storia. Che è costretto, in un letto, dopo aver subito un incidente, ma è ancora abbastanza giovane e illuso da pensare di poter cambiare il mondo. Dietro alle palpebre chiuse, si ha la tentazione di poter fare di più. Si può, con gesti semplici e spontanei. Ma, al suo risveglio, le cose non sembrano più così facili. Portare sulle spalle il dolore di qualcun altro spesso si può. Ogni tanto, però, il dolore è più grande di un abbraccio. E, non per questo, bisogna smettere di ascoltare. Alle volte, non siamo noi i protagonisti, ma sono le storie ad esserlo. Basta saper chiudere gli occhi.