Tra gli Umanisti si è fatta strada l’idea di un platonismo perenne. Di una philosophia perennis. Perché perenne? Perché scorre vichianamente al di sopra del tempo perché più plausibilmente si rinnova nel tempo? Comunque è termine che cozza con l’idea dell’eterno. Tant’è che gli Umanisti non discutono più in termini di universalità, ma in termini di ciclicità. Di ritorni, di rinascite ecc. ecc. Si è vissuto viceversa per l’eterno, ala ricerca dell’eterno, nelle scuole conventuali del Medio Evo. Esprime il trapasso del tempo il linguaggio. Se il Medio Evo è l’età del simbolo, l’Umanesimo è l’età della metafora.
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